Ospite alla presentazione del volume, Emma Bonino approva: “Non c’è altra strada che l’integrazione -afferma l’esponente radicale-. Una buona integrazione dà più sicurezza e aiuta lo sviluppo economico”
Sulla base delle risposte, è stato possibile dividere il campione in tre gruppi: il più consistente è quello dei “chiusi” (43%), mentre gli “accoglienti” sono il 33%, e il restante 24% è rappresentato dai “possibilisti”.
Il Comitato No G7 – Sicilia ha intanto messo nero su bianco, in una nota alla stampa, le sue posizioni: “Dietro parole di circostanza, in realtà al G7 di Taormina si parlerà dei muri fisici innalzati da Donald Trump e dall’Unione Europea o di quelli formali, ma non per questo meno brutali, che leggiamo nei nuovi dispositivi legislativi in materia di immigrazione, decreto Minniti-Orlando in testa, assunti in Occidente. In una Sicilia piattaforma logistica della guerra, che ha come avamposti fondamentali il Muos di Niscemi e la base di Sigonella, a Taormina saranno messe a punto le strategie della guerra ai migranti. Da questo punto di vista gli accordi con la Libia stretti dall’Italia e l’istituzione di Frontex, che ha sede proprio a Catania, assumono un ruolo centrale nella gestione europea dei flussi migratori”.
Sono previste manifestazioni di protesta a Taormina, a ridosso della zona rossa.