La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. All’articolo 9 della Costituzione della Repubblica Italiana fa riferimento il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, intervenendo agli Stati generali del paesaggio organizzati a Roma dallo stesso Mibact: “Siamo l’unico paese che tutela il paesaggio nella Carta costituzionale e di questo dobbiamo essere orgogliosi – rimarca -. Bisogna smettere di sprecare il suolo, è necessario tutelare ancora di più il nostro territorio, e lo Stato e le Regioni insieme devono difendere la bellezza del nostro paesaggio, che è un bene assoluto, non solo culturale ma anche economico, perché la bellezza italiana ha un grande valore nel mondo”.
“I piani paesaggistici con le regioni Piemonte, Puglia e Toscana sono – sostiene Franceschini – tra gli strumenti principali per governare la salvaguardia di questo patrimonio”.
A conclusione dei due giorni di dibattiti fra architetti, docenti universitari, dirigenti del ministero dei Beni culturali, giuristi, economisti, esponenti delle istituzioni e del mondo dell’associazionismo, interviene anche il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni: “Il nostro paesaggio, incrocio di natura e storia, è stato a lungo minacciato e ferito, innanzitutto dal boom industriale. Ma è ancora minacciato, da abusivismo, incuria, fragilità. Al principio di tutela del paesaggio siamo arrivati con un processo di decenni, con fatica, ed oggi si può dire che la tutela è un bene condiviso, ma restano sfide e minacce. Al valore della conservazione – prosegue Gentiloni – dobbiamo aggiungere quello della cura, vale a dire l’intervento attivo per mantenere il paesaggio, spesso fragile. Minacce nuove giungono dai cambiamenti climatici; da qualche anno ci siamo resi conto, per l’alternanza di siccità e alluvioni, che questo riguarda i nostri territori, non solo realtà lontane”.
La qualità del paesaggio si riflette anche sulla produzione di beni e servizi distintivi e di alto valore, di tipo agro-alimentare, turistico, artigianale e industriale. Il territorio ed il paesaggio costituiscono dunque una risorsa economica di eccezionale importanza. Eppure gli indicatori forniti dall’Istat e dall’Ispra – partner scientifici degli Stati generali – evidenziano alcune criticità nella consapevolezza di questi aspetti. I dati dei due istituti sono confluiti nel Rapporto sullo stato delle politiche del paesaggio ed indicano i principali fenomeni e fattori che hanno inciso, in bene o in male: urbanizzazione diffusa, consumo e spreco di suolo, cambiamenti dei paesaggi rurali, trasformazioni nella percezione del paesaggio da parte dei cittadini. “Il nostro paesaggio – dichiara il sottosegretario del Mibact, Ilaria Borletti Buitoni – non è più considerato come un vuoto da riempire o un elemento estetico, ma come il contesto in cui vivono i cittadini, i quali hanno il diritto di chiedere che esso venga tutelato, gestito e valorizzato”.