
Pff mette in scena “le origini del male” (la nascita, l’infanzia e i momenti salienti in cui si fissano quei germi che porteranno l’individuo ad essere quel che crede, o che gli hanno fatto credere, di essere) e “l’ostinato inferno” (le situazioni, le persone, le dinamiche che l’individuo si crea, richiama a sé, ripete all’infinito, in un processo perpetuo di ritorno a ciò che causa sofferenza; come a dire che siamo noi la ragione prima di ciò che ci accade e dei “mostri” che ci tormentano, l’inferno, appunto, che ci si crea ostinatamente). Un dramma che non fa sconti allo spettatore, ma che è anche intelligentemente ironico. E il duo Cidda-Infuso ha intenzione di proseguirlo in una terza parte: “trasmutazione e guarigione” (l’inferno come prova per trasmutare, ossia cambiare il proprio stato essenziale, svilupparlo, trasformarlo al fine di espandere il proprio essere, una via da trascendere perché si apprenda la verità di quello che si è e a cui si è chiamati, e liberarsi infine dalla propria limitata condizione, verso una nuova prova, un nuovo sviluppo). Dunque, come in una serie televisiva, non siamo ancora arrivati al “finale di stagione”, e questo ci lascia con la speranza di stupirci, emozionarci e riconoscerci ancora.
“E’ un viaggio dell’essere umano, fra le tre fasi di trasformazione dell’individuo – spiega l’autore e regista Valentino Infuso, il quale peraltro interpreterà a breve Michelangelo nell’atteso spettacolo all’Auditorium Conciliazione, sempre a Roma -. All’inizio, quando Valentina mi ha proposto di fare un lavoro al pianoforte trattando certi temi, non sapevo dove saremmo andati a parare. Dopo due settimane, avevamo già portato in scena la prima sonata, al festival di Feltre (dove hanno ricevuto il primo premio della giuria nella sezione corti teatrali, ndr). Il mese scorso abbiamo presentato a Sorrento la prima parte della seconda sonata, ed ora a Roma abbiamo presentato anche la seconda parte completa. Quindi lo sviluppo è progressivo con la scrittura, lo spettacolo sta emergendo man mano, si sta quasi scrivendo da solo. Anche io mi sorprendo della trama che viene fuori. Parte di questa seconda sonata è un concerto rock, uno spettacolo nello spettacolo”.